“La Regina degli scacchi” è l’esempio perfetto di come le serie TV siano in grado di orientare i nostri interessi e di conseguenza i nostri consumi.
Un capolavoro del marketing.
Ogni brand che prova a essere globale deve riuscire a creare un mito, cioè suscitare un movimento nella realtà.
È quello che ha fatto la serie televisiva, che è riuscita a rendere attualissimo un gioco antico.
Avrà funzionato il mix di narrazione, ambientazione, interpretazione, inclusi quei conflitti interiori che hanno reso universale la storia.
Anzi, ha funzionato tutto, perché la “Regina degli Scacchi” ha battuto ogni record: è al primo posto come spettatori in 63 paesi.
La storia di Beth, con tutti i suoi annessi e connessi, ha conquistato, c’è chi vuole imparare a giocare a scacchi, chi riprendere a giocare, chi vuole leggere il libro da cui è stato tratto il film, il quale è diventato un bestseller a 28 anni dalla sua uscita.
“La Regina degli scacchi” ha decretato l’incremento vertiginoso della vendita di scacchiere e libri di strategia, restituendo visibilità ad un gioco che si credeva ormai di nicchia.
I dati di ricerca di Google Trends mostrano che l’interesse per gli scacchi tra gli utenti statunitensi è quasi quadruplicato e in Italia tra il il 15 e il 21 novembre scorso si è registrata la maggiore frequenza di ricerca del termine “scacchi”.
Alcuni brand approfittano di questo vantaggio per pubblicizzare i propri prodotti all’interno di una fiction o di un programma televisivo, attraverso la pubblicità subliminale.
Scacco Matto?