La potenza del mare restituisce ciò che è nostro, le immagini di spiagge ricoperte da distese di plastica che ci sembravano così lontane da noi, iniziano a riguardarci molto da vicino.
La mareggiata che ha distrutto in parte il lungomare di Napoli gli ultimi giorni dello scorso dicembre, ha restituito centinaia di bottiglie di plastica.
L’ambiente infatti si ribella e la potenza delle onde, alte 10 metri, ha rispedito al mittente questi rifiuti che impiegano anni per decomporsi.
Se conosci il mare, saprai che il suono delle sue onde non è più armonico come lo era un tempo.
La sua melodia è oggi minacciata da milioni di tonnellate di plastica che inquinano l’ecosistema marino, causando l’avvelenamento lento e silenzioso di tante specie marine, con gravi rischi anche per la salute dell’uomo.
Tu lo sai che una bottiglia di plastica impiega 1000 anni per degradarsi in mare?
E che una lenza da pesca si degrada in 600 anni?
Tu lo sai che solo il 10 per cento della plastica che arriva nei nostri mari galleggia?
Il 90 per cento della plastica finisce in fondo al mare, rilasciando sostanze nocive per pesci e molluschi.
Tu lo sai che la prima bottiglia di plastica è stata sviluppata nel 1973 e che sono bastati solo circa 50 anni per inquinare l’ecosistema marino?
La guerra alla plastica si fa anche social e l’attenzione in questo senso non è mai stata così alta come in questo momento.
Numerose le campagne, gli hashtag e i tag creati appositamente per sensibilizzare.
Sensibilizzare le famiglie, gli enti pubblici, le scuole e le aziende alla riduzione dell’uso della plastica con attività di comunicazione e informazione sui rischi all’ambiente e alla salute.
Educare e stimolare il senso civico attraverso l’educazione nelle scuole alla riduzione della plastica, suggerendo la scelta di materiali e prodotti alternativi.
Cambia te stesso. Diceva Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo“.
Cominciamo o continuiamo nel nostro piccolo la battaglia contro l’uso della plastica e riusciremo a coinvolgere sempre più persone.